martedì 30 novembre 2010

Il samurai

Instantempo

Dopo una lunga ed eroica vita, un valoroso samurai giunse nell’aldilà e fu destinato al paradiso.
 Era un tipo pieno di curiosità e chiese di poter dare prima un’occhiata anche all’inferno.
Un angelo lo accontentò e lo condusse all’inferno.
Si trovò in un vastissimo salone che aveva al centro una tavola imbandita con piatti colmi e pietanze succulente  e di golosità inimmaginabili.
Ma i commensali, che sedevano tutt’intorno, erano smunti, pallidi e scheletriti da far pietà.
“Com’e’ possibile?”, chiese il samurai alla sua guida. “Con tutto quel ben di Dio davanti!”.
“Vedi: quando arrivano qui, ricevono tutti due bastoncini, quelli usati come posate, per mangiare, solo che sono lunghi più di un metro e devono essere rigorosamente impugnati all estremità.  Solo così possono portarsi il cibo alla bocca e mangiare”.
Il samurai rabbrividì. Era terribile la punizione di quei poveretti che, per quanti sforzi facessero, non riuscivano a mettersi neppur una briciola sotto i denti. Non volle vedere altro e chiese di andare subito in paradiso.

Qui lo attendeva una sorpresa.Il paradiso era un salone assolutamente identico all’inferno!
C’era l’infinita tavolata di gente; un’identica sfilata di piatti deliziosi. Non solo: tutti i commensali erano muniti degli stessi bastoncini lunghi più di un metro, da impugnare all’estremità per portarsi il cibo alla bocca.
C’era una sola differenza:qui la gente intorno al tavolo era allegra, ben pasciuta, sprizzante di gioia.
“Ma com’e’ possibile?”, chiese il samurai.
L’angelo sorrise. “All’inferno ognuno si affanna ad afferrare il cibo e portarlo alla propria bocca, perché si sono sempre comportati così nella vita. Qui al contrario, ciascuno prende il cibo con i bastoncini e poi si preoccupa di imboccare il proprio vicino”.

Ed ecco perché Paradiso ed inferno sono nelle tue mani.

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