giovedì 30 giugno 2011

L'anima di una persona è nascosta nel suo sguardo,
per questo abbiamo paura di farci guardare negli occhi.
Curioso: le donne insignificanti sono sempre gelose dei loro mariti, le belle non lo sono mai.
Sono sempre così occupate a essere gelose dei mariti delle altre.

martedì 28 giugno 2011

L'esperienza è il tipo di insegnante più difficile.
Prima ti fa l'esame, poi ti spiega la lezione.

La finestra d'ospedale

Due uomini, entrambi molto malati, occupavano la stessa stanza d'ospedale.
A uno dei due uomini era permesso mettersi seduto sul letto per un'ora ogni pomeriggio per aiutare il drenaggio dei fluidi dal suo corpo. 
Il suo letto era vicino all'unica finestra della stanza.
L'altro uomo doveva restare sempre sdraiato. 

Infine i due uomini fecero conoscenza e cominciarono a parlare per ore.
Parlarono delle loro mogli e delle loro famiglie, delle loro case, del loro lavoro, del loro servizio militare e dei viaggi che avevano fatto. 

Ogni pomeriggio l'uomo che stava nel letto vicino alla finestra poteva sedersi e
passava il tempo raccontando al suo compagno di stanza tutte le cose che poteva vedere fuori dalla finestra. 
L'uomo nell'altro letto cominciò a vivere per quelle singole ore nelle quali il suo mondo era reso più bello e più vivo da tutte le cose e i colori del mondo esterno.

La finestra dava su un parco con un delizioso laghetto. 
Le anatre e i cigni giocavano nell'acqua mentre i bambini facevano navigare le loro barche giocattolo. 
Giovani innamorati camminavano abbracciati tra fiori di ogni colore e c'era una bella vista della città in lontananza.

Mentre l'uomo vicino alla finestra descriveva tutto ciò nei minimi dettagli, l'uomo dall'altra parte della stanza chiudeva gli occhi e immaginava la scena. In un caldo pomeriggio l'uomo della finestra descrisse una parata che stava passando.
Sebbene l'altro uomo non potesse sentire la banda, poteva vederla. 
Con gli occhi della sua mente così come l'uomo dalla finestra gliela descriveva.

Passarono i giorni e le settimane.
Un mattino l'infermiera del turno di giorno portò loro l'acqua per il bagno e trovò il corpo senza vita dell'uomo vicino alla finestra, morto pacificamente nel sonno.

Non appena gli sembrò appropriato, l'altro uomo chiese se poteva spostarsi nel letto vicino alla finestra. 
L'infermiera fu felice di fare il cambio, e dopo essersi assicurata che stesse bene, lo lasciò solo.
Lentamente, dolorosamente, l'uomo si sollevò su un gomito per vedere per la prima volta il mondo esterno.
Si sforzò e si voltò lentamente per guardare fuori dalla finestra vicina al letto. Essa si affacciava su un muro bianco.

L'uomo chiese all'infermiera che cosa poteva avere spinto il suo amico morto a descrivere delle cose così meravigliose al di fuori da quella finestra. L'infermiera rispose che l'uomo era cieco e non poteva nemmeno
vedere il muro 
'Forse, voleva farle coraggio.' disse.

Vi è una tremenda felicità nel rendere felici gli altri, anche a dispetto della nostra situazione. 
Un dolore diviso è dimezzato, ma la felicità divisa è raddoppiata. 
Se vuoi sentirti ricco conta le cose che possiedi che il denaro non può comprare. 
Oggi è un dono, è per questo motivo che si chiama presente.

Il profumo delle rose

Due monaci coltivavano rose.
Il primo si perdeva nella contemplazione della bellezza e del profumo delle sue rose.
Il secondo tagliava le rose più belle e le donava ai passanti.
- Ma che fai? - lo rimproverava il primo. - Come puoi privarti così della gioia e del profumo delle tue rose? -
- Le rose lasciano molto profumo sulle mani di chi le regala - rispose pacatamente il secondo.

Ogni dono disinteressato lascia sempre un segno.

lunedì 27 giugno 2011

La battaglia dei due lupi

Una sera un anziano Cherokee raccontò al nipote della battaglia che avviene dentro le persone.
E disse: "Figlio mio, la battaglia è tra i due lupi che vivono dentro di noi.
Uno è infelicità, paura, preoccupazione, gelosia, dispiacere, autocommiserazione, rancore, senso di inferiorità.
L'altro è felicità, gioia, amore, speranza, serenità, gentilezza, generosità, verità, compassione".
Il piccolo ci pensò su per un minuto e poi chiese: "Quale dei due lupi vince?".
L'anziano Cherokee rispose semplicemente: "Quello a cui dai da mangiare"

domenica 26 giugno 2011

Intorno al fuoco

C'erano una volta alcuni uomini che si erano seduti a chiacchierare insieme. Quando la notte li coprì con il suo nero manto, fecero una bella catasta di legna e accesero il fuoco.
Se ne stavano seduti ben stretti, mentre il fuoco li scaldava e il bagliore della fiamma illuminava i loro volti. 

Ma uno di loro, ad un certo punto, non volle più rimanere con gli altri e se ne andò per conto suo, tutto solo. 
Si prese un tizzone ardente dal falò e andò a sedersi lontano dagli altri. 
Il suo pezzo di legno in principio brillava e scaldava. 
Ma non ci volle molto a illanguidire e spegnersi.

L'uomo che sedeva da solo fu inghiottito dall'oscurità e dal gelo della notte.
Ci pensò un momento poi si alzò, prese il suo pezzo di legno e lo riportò nella catasta dei suoi compagni. 
Il pezzo di legno si riaccese immediatamente e divampò di fuoco nuovo. L'uomo si sedette nuovamente nel cerchio degli altri. 
Si scaldò e il bagliore della fiamma illuminava il suo volto.

Chi sa amare sta vicino al fuoco, insieme ai suoi amici.

sabato 25 giugno 2011

Avevo una scatola di colori brillanti, decisi, vivi.
Avevo una scatola di colori, alcuni caldi, altri molto freddi.

Non avevo il rosso per il sangue dei feriti.
Non avevo il nero per il pianto degli orfani.
Non avevo il bianco per le mani e il volto dei morti.
Non avevo il giallo per la sabbia ardente.

Ma avevo

l'arancio
per la gioia della vita,

e il verde
per i germogli e i nidi,

e il celeste
dei chiari cieli splendenti,

e il rosa
per i sogni e il riposo.

Mi sono seduta e ho dipinto la

P

A

C

E

(T. Sorek)

venerdì 24 giugno 2011

L'onore non si può togliere,
si può solo perdere.
(Anton Cechov)

Prodotto scaduto

ATTENZIONE!!

a tutti i consumatori, non facciamoci fregare come al solito!!

è stata segnalata la seguente carne di maiale avariata....

buttate via subito, nel secchio dell'umido ovviamente.

...e fate girare!



giovedì 23 giugno 2011

Acquisisci nuove conoscenze
mentre rifletti sulle vecchie,
e forse potrai insegnare ad altri.
(Confucio)

mercoledì 22 giugno 2011


La vera eleganza morale
consiste nell'arte di travestire
le proprie vittorie da sconfitte.
-Emile Cioran-


martedì 21 giugno 2011

Ti scrivo uomo...

Ti scrivo uomo, per ricordarti che molti di noi
vagano assetati ed affamati
con le zampe sanguinanti per il troppo cammino
che fanno alla ricerca di chi
li ha abbandonati.
Finché una macchina non li falcia
o qualche mano crudele non li cattura
Ti siamo amici da millenni.
Pronti a guidarti se i tuoi occhi non vedono.
A scavarti nella neve o nelle macerie se rimani sepolto.
A lottare ed a morire al posto del collega poliziotto
nella lotta contro la violenza.
A difendere la tua casa e le tue cose.
Capace di sciogliere i sentimenti
se il tuo cuore cade nell'aridità'.
A colmare il vuoto della tua solitudine
ed a morire di dolore sulla tua tomba.
Fermati un attimo,uomo,
a riflettere sul male che fai anche a te stesso
attraverso il male che fai agli altri
e cerca di ravvederti,
prima che sia troppo tardi per tutti.
Se lo vorrai ci riuscirai.

Parola di cane


Un pesante pacchetto per regalo

Per il suo compleanno, una principessa ricevette dal fidanzato un pesante pacchetto dall'insolita forma tondeggiante.
Impaziente per la curiosità, lo aprì e trovò una palla di cannone. 
Delusa e furiosa, scagliò a terra il nero proiettile di bronzo.
Cadendo l'involucro esteriore della palla si aprì e apparve una palla più piccola d'argento. 
La principessa la raccolse subito. 
Rigirandola fra le mani, fece una leggera pressione sulla sua superficie. 
La sfera d'argento si aprì a sua volta ed apparve un astuccio d'oro.
Questa volta la principessa aprì l'astuccio con estrema facilità. 
All'interno, su una morbida coltre di velluto nero, spiccava un magnifico anello, tempestato di splendidi brillanti che facevano corona a due semplici parole: TI AMO.

Chi fa lo sforzo di rompere il primo "involucro", con attenzione e fiducia, scopre ogni volta nuove e sorprendenti bellezze.

lunedì 20 giugno 2011

L'ostinazione può diventare creativa
quando si allea con la pazienza. 
(Elias Canetti)

domenica 19 giugno 2011

Programmi per la famiglia

Il mio problema è il seguente : Un anno fa ho cambiato l'applicazione FIDANZATA 7.0 per l'applicazione MOGLIE 1.0 che ha generato subito l'applicazione BIMBO 1.0 che occupa tantissimo spazio sul disco.
Le istruzioni non dicono niente di questo fatto. 
Ma ciò che più mi preoccupa è che l'applicazione MOGLIE 1.0 si autoinstalla su tutte le altre mie applicazioni e in più si lancia automaticamente quando apro un'altra applicazione fermandola.

Quindi applicazioni come: BIRRA_CON_GLI_AMICI 10.3 e CALCIO_DOMENICA 5.0 non funzionano più.

Qualche volta compare un virus che si fa chiamare SUOCERA 1.0 che blocca il sistema oppure fa si che l'applicazione MOGLIE 1.0 si comporti in modo molto preoccupante.

Ancora più grave è che non riesco più a lanciare l'applicazione DOMENICA_NOTTE_DI_SESSO 3.0 e sembra che anche dei files come SESSO_SABATO_MATTINA.EXE abbiano diversi virus perché non rispondono più.

Vorrei disinstallare MOGLIE 1.0 e reinstallare FIDANZATA 7.0 o magari un'altra versione più avanzata,ma mi sembra troppo complicato e non vorrei rischiare tanto anche perché BIMBO 1.0 mi piace molto. Sono disperato ! Aiutatemi !!!


RISPOSTA SOFTWARE HOUSE:
Gentile Cliente,
il suo problema è frequente tra gli utenti.
Ma il manuale d'istruzioni avvisa ( sull'ultima pagina) che passare da FIDANZATA X.0 a MOGLIE 1.0 comporta dei rischi:
MOGLIE 1.0 non è più un'applicazione di divertimento come FIDANZATA X.0, ma è un Sistema Operativo Completo fatto per controllare tutte le altre applicazioni. 
Non è più possibile tornare alla FIDANZATA X.0 perché è stato cancellato definitivamente.

Lo stesso vale per il virus SUOCERA 1.0 che comporta problemi di compatibilità con tutti i sistemi ( è stato verificato!). 
Quindi disinstallarla significa disinstallare MOGLIE 1.0 (che tra l'altro è nata da SUOCERA 1.0). 
E' sempre meglio aspettare che SUOCERA 1.0 si disinstalli da sola tra qualche anno.

Diversi utenti hanno provato ad installare AMANTE 1.0 ma i rischi sono enormi: se, per caso, in quel preciso istante si autolancia MOGLIE 1.0 il sistema andrà in tilt creando i virus: REDDITO_ALIMENTARE_BIMBO e ROVINA_SICURA.

Se arrivi a questo punto e installi AMANTE 2.0 non provare più a passare a MOGLIE 2.0 perché i problemi saranno maggiori.
Raccomandiamo CELIBATO 2.0 e tutte le versioni FIDANZATE X.0. 
Se non l'avete fatto DOVRETE ESSERE PREPARATI a lanciare in ogni momento SCUSE.EXE combinato con FIORI.EXE.

Le consigliamo di acquistare il pacchetto GIOIELLI con tutte le sue
versioni più costose, il pacchetto VESTITI_NUOVI ma soltanto le ultime
versioni e VACANZE_LUSSUOSE perché aiutano a far funzionare meglio MOGLIE
1.0.

Ad ogni intervento di MOGLIE 1.0 lanciare SI_AMORE.EXE e HAI_RAGIONE_AMORE.EXE.

Fare attenzione ad un eventuale lancio di SEGRETARIA BIONDA_IN_MINIGONNA e NON_RISPONDERE_AL _TELEFONO perché sono incompatibili con MOGLIE 1.0 e possono causare danni irreparabili.

L'applicazione SESSO_SABATO_MATTINA X.0 si lancia soltanto insieme a DIAMANTI X.0 ogni volta con un'altra versione.

Grazie per aver scelto il nostro prodotto e Le auguriamo buon divertimento.

Il successo è...

A due anni il successo è: riuscire a camminare.
A quattro anni il successo è: non farsi la pipì addosso.
A dodici anni il successo è: avere amici.
A diciotto anni il successo è: avere la patente.
A vent'anni il successo è: fare sesso.
A trentacinque anni il successo è: avere soldi.

A cinquant'anni il successo è: avere soldi.
A sessant'anni il successo è: fare sesso.
A settant'anni il successo è: avere la patente.
A settantacinque anni il successo è: avere amici.
A ottant'anni il successo è: non farsi la pipì addosso.
A novant'anni il successo è: riuscire a camminare.

venerdì 17 giugno 2011

I vecchi stupidi non sono altro 
che dei giovani imbecilli 
che col tempo non sono migliorati.
-Jean Amadou-  

giovedì 16 giugno 2011

La barca a vela


C'era una volta un ragazzino che aveva costruito una barca a vela. 
Ne aveva scavato con cura lo scafo nel legno, l'aveva smerigliato con estrema attenzione dipingendolo infine con ogni possibile delicatezza - poi aveva ritagliato la vela dalla più candida delle stoffe. 

Una volta terminato, non vedeva l'ora di varare la sua barchetta e così la portò subito al largo. 
Trovò uno spiazzo d'erba vicino alla riva e, inginocchiatosi, depose con cautela il piccolo vascello sul pelo dell'acqua. 
Soffiò un pochino nella vela e si mise ad aspettare. 
Ma la barca non si muoveva e così il ragazzo soffiò più forte, finchè il vento colmò la piccola vela e la barchetta prese il largo. 

"Si muove! Si muove!" gridava, battendo le mani e saltando sulla riva del lago.
All'improvviso il ragazzo si fermò. 
Si era reso conto di non aver assicurato la barchetta con uno spago. 
Vide la sua creatura spingersi sempre più lontano finchè non sparì del tutto dalla sua vista.

Il ragazzino era felice e triste nello stesso tempo: orgoglioso che la sua barca veleggiasse bene, ma triste di averla perduta.
Corse a casa in lacrime.

Qualche tempo dopo, stava andando a zonzo in paese quando per caso passò davanti a una bottega che vendeva giocattoli vecchi e nuovi. 
E in vetrina c'era la sua barca. Era in estasi. 
Corse dentro e disse entusiasta al negoziante: "Quella è la mia barca. La mia."
L'uomo squadrò il ragazzino e rispose: "Ti sbagli. L'ho comprata. Adesso è in vendita".
"Ma è la mia barca!" gridò il piccolo. "L'ho fatta io. L'ho varata e poi l'ho persa. E' mia!"
"Ti sbagli" ripetè il negoziante. "Se la vuoi te la devi comperare."

"Quanto costa?" chiese il ragazzo. 
Quando ebbe sentito il prezzo ebbe un tuffo al cuore. 
Nella sua piccola cassaforte, a casa, c'era soltanto qualche spicciolo.
A capo chino se ne uscì dal negozio. 
Ma il ragazzino era un tipo deciso. 
Tornato a casa, andò nella sua stanza e contò i suoi averi fino all'ultima monetina per scoprire quanto denaro gli mancava per potersi ricomprare la sua preziosa barca.

Fece qualche lavoretto e risparmiò: adesso aveva i soldi. 
Corse di nuovo al negozio, sperando che la barca fosse ancora lì. 
Sorrise: eccola in mezzo alla vetrina al solito posto. 
Entrò nel negozio, rovesciò le tasche e depose tutto il suo denaro vicino alla cassa. 
"Voglio comprare la mia barca" esclamò. 

Il negoziante prese la barca dalla vetrina e la mise nelle mani del ragazzino, eccitatissimo. 
Il piccolo strinse la barchetta al petto e corse a casa dicendosi pieno di orgoglio: 
"Tu sei la mia barca. La mia! Sei due volte mia! 
Mia perché ti ho fatto, e mia perché ti ho riconquistato!"

I bambini parlano dell'amore

1. L'amore è quando esci a mangiare e dai un sacco di patatine fritte a qualcuno senza volere che l'altro le dia a te.(Gianluca, 6 anni)

2. Quando nonna aveva l'artrite e non poteva mettersi più lo smalto, nonno lo faceva per lei anche se aveva l'artrite pure lui. Questo è l'amore. (Rebecca, 8 anni)

3. L'amore è quando la ragazza si mette il profumo, il ragazzo il dopobarba, poi escono insieme per annusarsi. (Martina, 5 anni)

4. L'amore è la prima cosa che si sente, prima che arrivi la cattiveria. (Carlo, 5 anni)

5. L'amore è quando qualcuno ti fa del male e tu sei molto arrabbiato, ma non strilli per non farlo piangere. (Susanna, 5 anni)

6. L'amore è quella cosa che ci fa sorridere quando siamo stanchi. (Tommaso, 4 anni)

7. L'amore è quando mamma fa il caffè per papà e lo assaggia prima per assicurarsi che sia buono. (Daniele, 7 anni)

8. L'amore è quando mamma dà a papà il pezzo più buono del pollo. (Elena, 5 anni)

9. L'amore è quando il mio cane mi lecca la faccia, anche se l'ho lasciato solo tutta la giornata. (Anna Maria, 4 anni)

10. Non bisogna mai dire "Ti amo" se non è vero. Ma se è vero bisogna dirlo tante volte. Le persone dimenticano. (Jessica, 8 anni)

Il cucciolo claudicante

Il padrone di un negozio stava esponendo sulla porta un cartello con la scritta "si vendono cuccioli".
Questo genere di annuncio attira sempre i bambini e difatti di li a poco un ragazzino si presentò nel negozio chiedendo: "quanto costano i cagnolini?"
Il padrone rispose: "tra 30 e 50 €".

Il bambino mise la mano in tasca e ne estrasse alcune monete: "ho solo 2,37 € ... Posso vederli?".
L'uomo sorrise e fece un fischio.
Dal retrobottega entrò correndo il suo cane seguito da cinque cuccioli.
Uno di questi però era rimasto molto indietro rispetto agli altri.
Il ragazzino subito indicò il cagnolino rimasto indietro che stava zoppicando: "Cosa gli è successo?".
L'uomo gli spiegò che, quando era nato, il veterinario gli aveva detto che quel cucciolo aveva un'anca difettosa e che sarebbe rimasto zoppo per sempre.

Il bambino si commosse a quelle parole ed esclamò: "questo è il cagnolino che voglio comprare!".
E l'uomo gli rispose: "no, non dovrai comprarlo! Se lo vuoi veramente te lo regalerò!".
Il bambino rimase attonito e guardando l'uomo diritto negli occhi gli disse: "non voglio che lei me lo regali: vale tanto quanto gli altri cagnolini e io le pagherò il prezzo intero.
Se è d'accordo le darò subito i miei 2,37 € e 50 centesimi ogni mese fino a quando lo avrò pagato completamente".

L'uomo rispose: "non vorrai davvero comprare questo cagnolino, ragazzo. Non sarà mai in grado di correre, di saltare e di giocare come gli altri cagnolini!". Allora il bambino si piegò ed estrasse dai pantaloncini la sua gamba sinistra, malformata ed imprigionata in un pesante apparecchio metallico.
Guardò di nuovo l'uomo e gli disse: "questo non importa, anch'io non posso correre e il cagnolino avrà bisogno di qualcuno che lo capisca!".

L'uomo adesso stava mordendosi le labbra e i suoi occhi si riempirono di lacrime... Sorrise e disse: "ragazzo, mi auguro e spero davvero che ciascuno di questi cuccioli trovi un padrone come te."

Tutti hanno diritto a vivere una vita normale.

mercoledì 15 giugno 2011

martedì 14 giugno 2011

Uomini e Donne

La stessa cosa vista da due diversi punti di vista….

Due amiche si confidano:
Allora, è andata bene la tua serata di ieri?

No, per niente; è stato un vero disastro.
Mio marito è arrivato a casa, in quattro minuti ha ingurgitato la cena che avevo preparato con cura durante tutto il pomeriggio, ha fatto l'amore con me in tre minuti, si è girato su un fianco e dopo due minuti dormiva già. 
E tu?

Oh, la mia serata è stata incredibile!
Quando sono arrivata a casa mio marito mi attendeva sulla porta e mi ha invitata ad una cena romantica.
Poi dopo la cena abbiamo fatto una passeggiata di un'ora.
Tornati a casa ha acceso tutte le candele che c'erano in casa ed ha iniziato con i preliminari che sono durati un'ora!
Poi abbiamo fatto l'amore durante un'altra ora!
Infine abbiamo discusso per un'altra oretta.
È stato tutto meraviglioso!



Nel medesimo tempo i due mariti discutono tra di loro:
Allora la tua serata di ieri? Tutto bene?

Si.... fantastica... Quando sono tornato a casa la cena era pronta.
Ho mangiato, abbiamo fatto l'amore e mi sono addormentato. 
E tu?

Per me è stato l'inferno!
Sono tornato a casa presto per riparare l'armadio in cucina. 
Al momento di avviare il trapano è saltata la corrente elettrica ed è stato impossibile riattivarla. 
Quando lei è tornata a casa l'ho portata a cena al ristorante altrimenti si sarebbe incazzata nera. 
La cena è stata talmente cara che non avevo più soldi per il taxi e quindi ci siamo dovuti sorbire una camminata di un'ora per rientrare a casa. 
A casa poi per via della mancanza di elettricità ho dovuto accendere delle dannate candele dappertutto perché non c'era ancora la corrente elettrica. Questa storia mi ha fatto girare talmente le palle che c'é voluta una buona ora finché mi venisse un'erezione e un’altra ancora per “concludere”. 
Alla fine ero ancora incazzato e non riuscivo a dormire e durante tutto 'sto tempo lei non ha fatto che parlare, parlare, parlare....

lunedì 13 giugno 2011

Le persone contano!

Una giovane donna tornava a casa dal lavoro in automobile. 
Guidava con molta attenzione perché l'auto che stava usando era nuova fiammante, ritirata il giorno prima dal concessionario e comprata con i risparmi soprattutto del marito che aveva fatto parecchie rinunce per poter acquistare quel modello.

Ad un incrocio particolarmente affollato, la donna ebbe un attimo di indecisione e con il parafango andò ad urtare il paraurti di un'altra macchina.
La giovane donna scoppiò in lacrime. 
Come avrebbe potuto spiegare il danno al marito? 
Il conducente dell'altra auto fu comprensivo, ma spiegò che dovevano scambiarsi il numero della patente e i dati del libretto.

La donna cercò i documenti in una grande busta di plastica marrone.
Cadde fuori un pezzo di carta.
In una decisa calligrafia maschile vi erano queste parole: "In caso di incidente.., ricorda, tesoro, io amo te, non la macchina!".

Lo dovremmo ricordare tutti, sempre. 
Le persone contano, non le cose. 
Quanto facciamo per le cose, le macchine, le case, l'organizzazione, l'efficienza materiale! 
Se dedicassimo lo stesso tempo e la stessa attenzione alle persone, il mondo sarebbe diverso. 
Dovremmo ritrovare il tempo per ascoltare, guardarsi negli occhi, piangere insieme, incaraggiarsi, ridere, passeggiare...

L'ombra a mezzogiorno

Il primo giorno di scuola, in un paesino di campagna, un bambino camminava verso la scuola, di buon mattino, accompagnato dalla mamma.
Il bambino era completamente assorbito dai lunghi passi della sua enorme ombra proiettata dal sole del mattino, che lo faceva sembrare e sentire un gigante alto trenta metri.
Improvvisamente la madre si fermò.
Guardò il figlio dritto negli occhi e disse: "Figlio mio, non guardare la tua ombra di mattina, guardala a mezzogiorno".

Giudica te stesso solo sotto il sole bruciante di mezzogiorno.

domenica 12 giugno 2011